Eh sì: il vostro Occhiondolo ormai non può più esimersi dal dedicare un
post al social network del momento. E non alludo a Facebook, bensì a Pinterest,
in cui ormai il profilo di Occhiondolo ha superato i mille followers, rendendo
necessario spendere qualche parola per parlarvi di questo luogo virtuale tanto
importante per il mondo fashion/design.
Innanzitutto sarà meglio spiegare ai tanti lettori avvezzi alla
dimensione-Facebook che cosa NON è Pinterest: non è una pagina in cui
pubblicare le vostre foto personali (nessuno lo vieta ma probabilmente avrebbe
uno scarso riscontro, se non possiede un minimo di interesse, ad esempio
riproducendo un determinato look – a nessuno qui importa vedervi mentre
spegnete le candeline sulla torta) o scrivere il vostro umore del momento.
Anzi, la componente scritta su Pinterest è praticamente irrilevante: c'é la
possibilità di commentare le immagini (proprie o altrui) ma è un’opzione
talmente poco usata (e valutata) dagli utenti da essere rara e quasi inutile.
Qui l'identità dell'user é quasi insignificante: nessuno andrà a guardare
se siete uomo o donna, single o impegnati, tanto più che i profili sono spesso
“intestati” a brand o a siti (o, nei casi patologici, a nomi fasulli);
sull'intestazione del vostro profilo appariranno microscopici link alla vostra
pagina su Facebook e Twitter ma solo se nelle impostazioni (“Settings”, perché vi
ricordo che su Pinterest non sono ancora disponibili comandi in italiano)
avrete scelto (spostando il simpatico bottoncino su “On” nella relativa
opzione) di potervi connettere anche tramite i suddetti social network, con
questo però autorizzando la app di Pinterest a pubblicare post (sempre sui
suddetti Facebook e Twitter) a vostro nome – se non vi vergognate troppo delle
foto che “pinnate”, questa opzione non é malvagia. Sempre dalla pagina Settings
potrete inserire un link al vostro sito, che apparirà assieme agli altri link
di cui sopra sull'intestazione del vostro profilo; é quindi chiara la portata
promozionale di un profilo impostato in questo modo.
Su Pinterest nessuno si offenderà se “rubate” una sua immagine:
innanzitutto perché probabilmente non se ne accorgerà nemmeno (nel pannello di
controllo della vostra Home page c'é uno “streaming” che riporta chi ha
condiviso o cliccato “Like” su una nostra immagine ma – proprio perché uno
streaming – scorre rapido e dopo poco non consente di recuperare le
informazioni in questione anteriori, quindi qualche attività altrui sui nostri
“pin” potrebbe sfuggirci), in secondo luogo perché molto probabilmente anche
l'utente in questione non era l'autore originario dell'upload dell'immagine,
essendosi limitato a condividere qualcosa che è “partito” da qualche altro
profilo.
Infatti, dato che la “molecola” essenziale di cui é composto Pinterest é
l'immagine, la “fonte” da cui tale immagine viene presa può essere o interna
(ossia Pinterest stesso, cioè le bacheche di un altro utente) oppure un
qualsiasi sito internet. Nel primo caso, si può aver visto la foto che ci
interessa in una delle cartelle che appaiono nel profilo di un altro utente (a
prescindere dal fatto che lo si segua o meno) oppure nella “bacheca generale”
che riporta (mescolate assieme) tutte le immagini pubblicate o condivise negli
ultimi minuti da altri utenti che seguiamo; basterà quindi spostare il mouse
sopra sulla singola immagine, cliccare sul tasto virtuale “Repin” che sarà
apparso istantaneamente e l'immagine stessa, che si sarà immediatamente
ingrandita in una autonoma finestra, potrà essere da noi condivisa (con chi
segue NOI o con chi visiterà specificamente il nostro profilo, anche se non ci
segue) cliccando sul tasto rosso “Pin it”, dopo aver scelto da un menu a
tendina (attivabile premendo sulla freccina nera nella finestrella che ospita
l'immagine) la “cartella” in cui vogliamo inserire quella foto. Già, perché –
proprio in quanto qui, a differenza di Facebook, non c'é una pagina unica che
costituisce il vostro “diario” – il vostro profilo conterrà una serie di
“cartelle” (come quelle nel vostro computer) che potrete nominare a seconda del
proprio contenuto (una per le foto di moda, una per le immagini di automobili,
etc.). Come in un qualsiasi computer, potrete prima creare la cartella e poi
riempirla; in mancanza, il sito ve ne creerà alcune di base (attualmente non so
quante e se con dei titoli predefiniti, visti i continui cambiamenti tecnici),
riportanti il numero zero sotto al rispettivo titolo, ad indicare che sono
vuote (ma ovviamente il numero salirà man mano che inserirete foto).
Una volta scelta la cartella di destinazione (cliccando sul suo nome
dall'elenco presente nel menu a scorrimento verticale), se cliccate il tasto
rosso “Pin it” la foto verrà riprodotta in quella cartella e chi vi segue potrà
vederla lì e decidere di condividerla a propria volta; voi stessi potrete
ri-condividerla, in un'altra delle vostre cartelle (perché magari riguarda sia
la moda che le automobili) oppure nella stessa, anche se così si creerà un
doppione non molto bello, nel “mosaico” delle immagini della vostra cartella.
Volendo, prima di condividerla potrete anche modificare la descrizione della
foto, scrivendo nello spazio che si trova sotto la stessa; se non scrivete
alcunché, Pinterest non vi permetterà di condividerla.
Ovviamente, se vedete una foto che vi piace potrete anche solo
ingrandirla: passando il mouse su di essa il puntatore si trasforma
automaticamente in una “lente di ingradimento”, permettendovi di aprire
l'immagine in una pagina autonoma, da cui potrete comunque eseguire tutte le
operazioni (come la condivisione o il commento o l'apprezzamento) ma anche
vedere quale altro utente (a prescindere che sia tra quelli che seguite o meno)
ha condiviso quella immagine ed in quale cartella (cartella altrui cui potrete
accedere liberamente cliccando sul suo nome) nonché l'eventuale sito da cui la
foto è stata tratta.
Già: e se la foto che vorreste condividere non si trovasse su Pinterest
bensì in un qualsiasi sito (tranne Facebook, perché da lì è tecnicamente
inibita l'operazione di “estrazione immagini”, come del resto in molti siti
realizzati in Flash)? In tal caso è sufficiente installare nel proprio
computer/smartphone una piccola applicazione (in Firefox è un mero add-on) che
aggiunge un tastino con la scritta “Pin-it” al proprio browser di navigazione
su Web: cliccando su di esso mentre si visita una qualsiasi pagina, si aprirà
una finestra autonoma in cui verranno riportate tutte le immagini rilevanti che
ci sono nella pagina stessa, ovviamente miniaturizzate; passando il mouse su
ciascuna di esse la miniatura si annerirà ed apparirà il tasto “Pin-it”,
cliccando sul quale si determina il ritorno al sito che si stava vistando in
versione “normale”, affiancato però da una finestrella in cui appare l'immagine
che si vuole condividere, il menu a scorrimento per scegliere la cartella di
destinazione, il campo per aggiungere eventuale descrizione della foto (se non
c'é già) ed il tasto rosso “Pin it” (con, a fianco, due caselline “Facebook” e
“Twitter” che, se munite di spunta col semplice clic del mouse, permettono la
contestuale condivisione su questi due ultimi social network). Ecco, dopo aver
cliccato su “Pin it”, nella finestrella compariranno 3 tasti: uno che porta a
visualizzare la foto così come l'avete condivisa, gli altri due per
condividerla pure su Facebook e Twitter; se non la chiudete voi, dopo qualche
secondo tale finestrella scomparirà automaticamente.
Cosa accadrà da adesso in poi? Chi cliccherà sulla foto che vede nella
vostra bacheca (o nella bacheca generale, se è connesso nel momento in cui la
foto stessa viene condivisa) approderà ovviamente sulla pagina separata che
riproduce l'immagine autonoma (contenuta nella VOSTRA cartella) ma se clicca di
nuovo sull'immagine finirà dritto nel sito in cui la foto si trovava
originariamente. E badate bene: tutto il processo sopra illustrato è parimenti
valido anche per i video.
Difficile? No: Pinterest è più facile a praticarsi che a spiegarsi e la
sua funzione è evidentemente quella di “far girare” per milioni di utenti
(corrispondenti alle rispettive pagine) una determinata immagine, quindi con
una palese connotazione commerciale. Ecco perché ha avuto e sta avendo un certo
successo nel settore della moda, che sulla visualità si basa; motivo per cui
l'apprezzamento, il Like che è il “motore” di Facebook, conta relativamente su
Pinterest, ove l'importante è che una immagine sia diffusa.
Purtroppo, questo rappresenta al tempo stesso la falla di Pinterest:
poiché una immagine su Pinterest rappresenta un link indubbiamente attraente
per far approdare l'utente su un altro sito, sempre più spesso una qualsiasi
foto (paesaggio, fotomodella) viene utilizzata quale “esca” per nascondervi
all'interno un link ad un inaspettato sito di e-commerce o, peggio, malevolo/pornografico.
In tal caso è possibile segnalare la singola foto con il tasto “Report
Pin” che si trova accanto alla stessa quando viene ingrandita, sotto ai tasti
che ne permettono la condivisione via Facebook, Twitter e-mail.
E il fattore “social”? non viene sopraffatto da questa centralità della
esposizione delle foto? Probabilmente sì: più che il concetto di “amicizia”,
Pinterest privilegia quello di “popolarità” e di conseguente richiamo pubblicitario.
È per questo esso é consigliabile per chi voglia promuovere una propria
attività di vendita, di produzione artistica (pittori o fotografi), di
realizzazione di siti Web, o anche per blogger (non necessariamente nell'ambito
fashion ma anche tech) che tramite una foto vogliano richiamare l'attenzione su
un post del rispettivo blog.
Proprio questo prestarsi a scopi pubblicitari del meccanismo di Pinterest
ha favorito fenomeni impensabili in altri social, come il successo delle foto
che riportano direttamente l'indicazione del prezzo dell'articolo che
riproducono (chiaramente contenenti un link a siti dove è possibile acquistare
il predetto) oppure, su un altro piano, quello utenti che vengono pagati per
condividere all'interno di una delle proprie Board una determinata immagine, in
forza dell'enorme numero di altri utenti da cui vengono seguiti, un po' come
quando si affitta lo spazio pubblicitario su una pagina di giornale (quindi non
stiamo parlando di spam selvaggio). Un esempio: Satsuki Shibuya, oltre un milione di followers, riceve tra
i 150 ed i 1.200 dollari per cliccare “Pin it” su ogni singolo prodotto delle
aziende che glielo richiedono.
Sempre per tali considerazioni, Pinterest stesso ha aperto la possibilità
(a pagamento) di rendere le cartelle simili ad uno shop on line, anche se in
merito vi rimando al più famoso sito italiano relativo a questo social,
Pinterestitaly (http://pinterestitaly.com), sempre aggiornatissimo in merito
alle (continue) novità tecniche che vengono apportate alle impostazioni ed alle
possibilità di personalizzare aspetto e contenuti del proprio profilo e delle
proprie cartelle.
Ovviamente, stante il potenziale commerciale di questo social, esistono
nel Web svariati servizi virtuali per misurare il proprio livello di
popolarità, come Reachli (un tempo chiamato Pinerly http://www.reachli.com), Pinpuff (http://pinpuff.com/)
o Repinly (http://www.repinly.com), e
tra le numerose ed immancabili classifiche delle foto maggiormente condivise (e
perciò consigliate per “darsi un po' di visibilità”) potrete trovare i soliti
cuccioli, i soliti gelati/macaron, i solitissimi meme ed una pletora di
cortiletti ritratti con filtro “simil-Instagram”.
E dopo questa lunga ma forzatamente incompleta dissertazione sul genere
“Pinterest for dummies" (che mi aspetto di vedere emendata dai più esperti
del settore) Occhiondolo passa a parlarvi della propria esperienza, iniziata
quando ancora l'accesso era riservato ai soli titolari di esclusivo “invito”.
Sulle prime, lo ammetto, mi era sembrato un inutile clone di Tumblr, con in più
l'onere di dover classificare per categorie le foto. Poi, però, ha vinto
l'impulso di “mettere in ordine” il mosaico risultante dal complesso delle mie
cartelle, creando una sorta di “rivista on line” dal taglio personale per tutti
gli utenti che venivano a visitare il mio profilo; a ciò si aggiunge il
compiacimento di avere sempre più persone che, nel decidere di seguirmi
(cliccando il fatidico Follow), hanno scelto di essere sempre aggiornati sulle
foto e sui contenuti che io ritenevo degni di essere condivisi, al di là delle
immagini dei nuovi modelli di Occhiondolo.
Pian piano, costruendomi una sorta di “attendibilità” (che qui coincide
più che altro con l'essere abituati a condividere foto in un determinato
settore: moda femminile, etc.), sono arrivati i primi inviti ad inserire
immagini nelle cartelle “condivise”, ossia quelle in cui può inserire foto non
solo il relativo autore (che mantiene sempre e comunque i “diritti dell'
amministratore”, potendo escludere altri utenti o cancellare immagini) ma anche
gli altri utenti cui sia stato dato il permesso, inserendo il relativo nickname
nel campo “Who can pin?” (ovviamente tali
utenti riceveranno solo un invito a diventare contributori della cartella in questione
e potranno anche rifiutarlo).
Ed è stato così che, continuando a postare foto anche in questo tipo di bacheche,
che di default hanno un nutrito seguito (formato, se non altro, da coloro che
vi possono postare), il mio profilo è stato notato sempre di più ed i miei
followers sono aumentati. Ovviamente è frequente anche il fenomeno dell'invito
“a casaccio” su bacheche condivise affatto attinenti al nostro profilo e la mia
abitudine di accettare “per cortesia” fa sì che – ogni volta che devo scorrere
nel menu a tendina i titoli delle cartelle a mia disposizione – mi perda tra
decine di nomi.
Un altro modo lecito per aumentare il proprio seguito (sorvolando sulla
nefasta possibilità di “acquistare” i followers, così come ormai avviene per
tutti i social) è semplicemente di seguire altri; anzi, ogni volta che si
condivide un'immagine, nei secondi successivi all'operazione appare nella
finestrella pop-up un link visivo (in genere la copertina della cartella in
questione) alla board di un altro utente in cui il medesimo ha postato – come
noi- quella foto, con il tasto “Follow” che permetterà di seguire la cartella
menzionata.
Tale opzione non mi risulta esistere nella nuova interfaccia del sito ed
è per questo che ho fatto subito ritorno alle funzioni “tradizionali”, in
attesa anche il nuovo browser di Pinterest
renda disponibile tale possibilità, secondo me cruciale per espandere la
propria “rete” (personalmente, quando mi arriva via e-mail – come da mie
impostazioni – l'elenco di chi ha deciso di seguire anche solo una delle mie
board, vado sempre a visitare il suo profilo e se lo trovo interessante ne
divento follower).
Il “segreto” è comunque quello di “repinnare” il più possibile (se
entrate nel meccanismo non sarà faticoso; anzi, diventerà una specie di
dipendenza, come dimostrano le più di 8.000 immagini condivise per mano mia);
in proposito vi ricordo le board che rappresentano il mio orgoglio, ossia
Street Trend (http://pinterest.com/occhiondolo/street-trend/) (dedicata ai look
più informali e sempre ripresi all'aperto, in pieno stile “fashionista”) e
“It’s a man’s world (http://pinterest.com/occhiondolo/its-a-mans-world/),
bacheca condivisa dedicata a tutte le sfaccettature dell'universo maschile, che
avevo salutato proprio da questo blog nel giorno della Festa dell'Uomo (Ciao Maschio)
e nella quale ho l'onore di ospitare le immagini selezionate da Donna Moderna (http://pinterest.com/donnamoderna/),
Rolling Stone Italia (http://pinterest.com/rollingstoneita/) e Moda24 (http://pinterest.com/24moda/)
Aggiungo solo un'altra manciata di modesti consigli:
- se avete creato (e quindi gestite) una bacheca condivisa, ogni tanto
controllate che non ci sia materiale inopportuno (a meno che non sia destinata
ai maggiorenni con esplicita dicitura nel titolo);
- siate ordinati e coerenti: se per sbaglio postate la foto di una torta
nella cartella “Paesaggi”, fate lo sforzo di spostarla nella cartella apposita
tramite il tasto Edit (e NON create un'unica cartella in cui postate foto prive
di legame tra loro perché non avrebbe senso);
- dato che è obbligatorio almeno UN carattere nella descrizione della foto
per poterla postare, spesso sotto le immagini c'é un puntino (!); sforzatevi di
scrivere almeno UNA parola di descrizione, magari illustrativa (e non l'inutile
“bello” o “lo voglio”). Io ho raggiunto un compromesso con la mia pigrizia
indicando almeno il colore dell'oggetto rappresentato in foto ;)
- in teoria, sarebbe meglio anteporre il simbolino “hashtag” (questo: #) ai
termini scritti nella descrizione della foto, come in Twitter, rendendo così
l'immagine reperibile ogni volta che un altro utente, con la funzione “Search”,
cerca immagini relative a quella parola (esempio: “occhiali”). Io però lo
faccio raramente, come del resto il 99% degli utenti, eppure quando uso la
ricerca il sito mi restituisce nell'elenco foto che sono coerenti col termine
prescelto pur non essendo contenuto nella descrizione (domanda: e se scelgo una
keyword in italiano? Di che utilità potrebbe essere agli utenti stranieri?).
Questa anomalia ed altri bug (così come misteriosi Like ricevuti da parte
di chi non è mio follower) e qualche scelta tecnica non proprio pratica (se
repinno una mia immagine ne risulta il già citato “doppione”, affatto bello da
vedere), oltre alla evidente necessità
di combattere lo spam selvaggio, mi fanno ritenere che il sito abbia un ampio
margine di miglioramento ma, come anticipato sopra, le modifiche tecniche e le
innovazioni sono all'ordine del giorno in casa Pinterest, sull'onda del
successo di questo strumento di promozione, che peraltro ha generato molti
tentativi di imitazione.
Che ne dite: vi ho convinti ad aprirvi un profilo? Dai, fatevi un giro:
ci sono tante cose da vedere (ho perso il conto di quanti artisti o designer
emergenti ho scoperto lì) e, se volete, questo è il mio indirizzo http://pinterest.com/occhiondolo/
Alla prossima,
by
Occhiondolo